Scitto il 17/12/2007Il milionario russo
Alex Medvedev, petroliere 51enne proprietario della
Gazprom, sta seriamente progettando di creare una lega professionistica europea in grado di competere e fare concorrenza alla NHL.
Di sicuro Medvedev ha tutti numeri per mettere in cantiere un simile progetto, visto che, wikipedia alla mano, il suo capitale nel 2006 si aggirava intorno agli
83,6 bilioni di $, un fatturato che non sfigura di fianco a quello di colossi come Microsoft e General Electric Co. Ma oltre alla necessaria pecunia, Medvedev ha anche una forte motivazione, perché è un grande appassionato di hockey, presidente del
SKA ST. PETERSBURG (attualmente allenato dall’ex assistant coach dei Phoenix Coyotes
Barry Smith), nonché capitano della sua squadra aziendale.
La squadra aziendale della Gazprom (in maglia blu)Con questa iniziativa l’uomo d’affari russo sta raccogliendo i consensi di tutti coloro che nel vecchio continente sono stanchi di vedere le franchigie nordamericane “depredare” i loro vivai dei talenti più promettenti. Attualmente, infatti, le migliori squadre europee vedono sempre più spesso i loro prospect fare le valigie per tentare la fortuna in NHL e per ogni giocatore prelevato ricevono un indennizzo di 200.000 $. Le federazioni ritengono che questa cifra sia troppo esigua e, soprattutto in Svezia e in Russia, che poi sono tra le nazioni che sfornano il maggior numero di giocatori draftabili, il dibattito è acceso e particolarmente sentito.
Evgeni Malkin è stato solo l'ultimo caso di un giocatore conteso tra USA e RussiaMedvedev non è uno sprovveduto e per dare credibilità al suo progetto ha ingaggiato come consulenti l’ex stella russa della NHL
Igor Larionov e l’ex presidente della NHLPA
Bob Goodenow. Colpisce in particolare il coinvolgimento di uno come Goodenow, che due anni fa aveva ricevuto il ben servito dalla NHLPA e che ora sembra fermamente intenzionato a prendersi una rivincita.
Igor Larionov e Bob Goodenow Il primo incontro del “working group” che avrà il compito di occuparsi dello start up della nuova lega dovrebbe avere luogo questa settimana sul suolo sovietico, mentre già da settembre scorso lo staff di Medvedev sta contattando papabili sponsor ed emittenti televisive. Con l’influenza di cui gode il petroliere russo state pur sicuri che non faticherà a trovare partner disposti ad investire in questo progetto: l’emittente Finlandese
YLE, ad esempio, ha già confermato il suo interesse all’acquisto dei diritti televisivi della nuova lega.
Inizialmente la lega comprenderà squadre provenienti da Mosca, San Pietroburgo, Kiev (Ucraina), Riga (Lettonia) e Astana (Kazakistan); poi, come ha spiegato lo stesso Medvedev: “
Saremo poi lieti di dare il benvenuto a qualsiasi squadra dell’Europa occidentale che rispetti i requisiti finanziari”.
Il famoso jolly logo dello Jokerittra queste l’
Helsinki Jokerit, una delle squadre finlandesi più prestigiose, potrebbe essere una possibile candidata, anche se questo ovviamente comporterebbe l’abbandono del suo campionato nazionale. La qual cosa comunque non sembra turbare troppo il suo presidente
Harry Harkimo che infatti ha spiegato: “
Una nuova lega significherebbe più introiti dagli sponsor e dai diritti televisivi”.
Se il progetto di Medvedev dovesse andare davvero in porto, sarebbe la prima volta che la NHL si troverebbe a competere con un'altra lega dal 1979, anno in cui fallì, dopo sette anni di vita, la
World Hockey Association (WHA) (il fallimento fu dovuto al fatto che la NHL accettò di espandersi inglobando 4 squadre provenienti da questa lega).
Bobby HullIl progetto della WHA si concretizzò in soli otto mesi e a suon di dollaroni questa lega riuscì a sottrarre alla NHL talenti del calibro di
Bobby Hull: questi in NHL prendeva 100.000 $ a stagione con i Chicago Black Hawks, mentre andando a giocare nella WHA per Winnipeg ebbe un contratto da 1 milione di $.
Con la creazione della nuova lega russo-europea potrebbe ripetersi questa storia e molti giocatori europei potrebbero essere invogliati a rimanere nel vecchio continente sia per il fattore economico sia per evitare un allontanamento dagli affetti familiari.
Michael GarnettD'altro canto i giocatori nordamericani, potrebbero essere poco attratti dalla nuova lega a causa delle notevoli diversità culturali. Il portiere canadese
Michael Garnett, che nella stagione 2005-06 dopo aver giocato 24 partite NHL con gli Atlanta Thrashers si è trasferito in Russia presso il Nizhnekamsk, ha infatti avvertito i suoi connazionali: "
In Russia il livello di gioco è molto alto ma lo stile di gestione è ancora di impronta militare. La notte prima delle partite eravamo obbligati ad andare a letto nei dormitori di squadra. Alla fine era come essere in un collegio”.
Di sicuro la prospettiva di una lega europea è molto allettante, tuttavia non posso fare a meno di pensare che il progetto di Medvedev caschi proprio in un momento storico in cui sembra che l'insofferenza tra America e Russia si stia riacutizzando. E come già accaduto in passato gli eventi sportivi possono diventare un pretesto per promuovere, mostrare o affermare la propria supremazia non solo sportiva ma anche politica.
Edited by @ntowps62 - 10/11/2008, 10:17