Hockey Night in Italy

Questione di curva, Dalle origini ad oggi

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@ntowps62
view post Posted on 22/4/2008, 10:24




Tratto da un articolo di Bill Meltzer pubblicato su NHL.COM

QUESTIONE DI CURVA - prima parte

Per chi guarda occasionalmente l'hockey dalla poltrona del suo salotto, una stecca vale l'altra. Non per chi l'hockey lo gioca e avverte come significativa anche la più insignificante modifica del bastone, soprattutto se essa avviene nella curvatura della spatola.

Questo è il motivo per cui molti giocatori NHL sono estremamente precisi, diciamo pure fissati, per tutto ciò che riguarda le loro stecche, a partire dalla quantità di nastro telato applicata alla spatola o all'asta del bastone. Addirittura a volte ricoprono quasi interamente la loro stecca pur di preservarla al meglio e avere con essa il miglior feeling possibile. E dire che le stecche a loro vengono date via come rosette!

"Non mi piace che la mia stecca tocchi le altre stecche, e non mi piace per niente quando si incrociano le une con le altre. Per questo applico sempre un po' di borotalco sulle sue estremità, perchè penso sia essenzialmente una questione di avere cura di chi ha cura di te" ha dichiarato una volta il leggendario Wayne Gretzky manco stesse parlando di una bella donna.

Wayne "the Great One" Gretzky
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Quando la NHL per la stagione 2006-07 ha deciso di incrementare fino a tre quarti di inch il limite massimo della curvatura della spatola permessa, se ne è discusso molto, perchè una simile curvatura permetterà ai giocatori NHL più dotati di imprimere maggiore potenza ai tiri, alzare maggiormente il disco negli spazi ristretti e aumentare il controllo del disco mentre si cerca di passarlo o tirare nel traffico.

I moderni pattern di curvature possono essere ricondotti a 3 tipologie a seconda del punto in cui la spatola comincia a curvare:

1) heel curve (curva ad elica), la curva comincia subito dopo la fine dell’asta e il resto della spatola rimane invece dritta. La usano per esempio Eric Lindros centro di Dallas Stars e Brian Leetch storico difensore dei New York Rangers.

2) center curve (curva al centro), la curva incomincia a metà della spatola. E’ la preferita di molti giocatori talentuosi come ad esempio Chris Pronger degli Anaheim Ducks.

3) toe curve (curva in punta), la spatola è dritta fino a un paio di inch dalla fine dove si curva. Sergei Fedorov per molto tempo ha usato una curvatura come questa.

La maggior parte dei giocatori NHL assicurano che, alla faccia del regolamento, non cambieranno la curvatura che stanno attualmente usando, così, a quanto pare, saranno in pochi a beneficiare delle nuove regole, anche se nel giro di poche stagioni si potrebbe registrare un’inversione di tendenza: basterà che la sperimentazione di alcuni “pionieri” della curva abbia successo per scatenare una corsa all’ultima curvatura! Non sarebbe la prima volta nella storia dell’hockey…

L’era delle spatole “a banana”

Agli albori dell’hockey, prima che si diffondesse lo slap shot, la maggior parte dei giocatori utilizzava spatole dritte per avere un buon controllo di disco sia di dritto che di rovescio. Di conseguenza i tiri erano quasi esclusivamente rasoterra, il che in parte giustificava il non utilizzo di protezioni per la testa. Andy Bathgate, centro dei New York Rangers negli anni ’50 e nei primi anni 60, era uno dei pochi a curvare la spatola, nonostante il suo coach non condividesse questa bizzarra scelta.

Andy Bathgate
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Poi fu la volta di Bobby Hull e Stan Mikita dei Chicago Blackhawks (oggi membri della Hall of Fame) che rivoluzionarono il gioco usando quella che venne denominate "curva a banana”.

Bobby Hull
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Come vuole la leggenda, un giorno all’allenamento Mikita accidentalmente ruppe la sua spatola che si piegò assumendo una forma a “V”. Senza fermarsi per cambiare stecca , Mikita continuò a giocare e con sua grande sorpresa si accorse che riusciva a destreggiarsi più velocemente nel traffico e a tirare più forte. Ben presto Mikita e Hull cominciarono ad usare stecche con spatole curve anche in partita, quella di Hull, ad esempio era curvata di un inch e mezzo.

Stan Mikita
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Prima di ogni partita, Mikita e Hull piegavano personalmente le loro spatole, immergendole nell’acqua calda, incastrandole sotto una porta e facendo leva fino ad ottenere la curvatura desiderata. Poco tempo dopo i giocatori avrebbero ottenuto lo stesso risultato per mezzo di una fiamma ossidrica portatile.

Se molti giocatori inizialmente guardavano con diffidenza queste stecche ad uncino, ben presto Hull e Mikita gli fecero cambiare idea a suon di goal. Così nella stagione 1968-69 più della metà dei giocatori della NHL usava spatole dalle curvature più disparate: si andava dal quarto di inch di Gordie Howe a curve più estreme come quella di Mikita.

Se da un lato le spatole curve rendevano più difficoltosi il controllo di disco e il tiro di rovescio, dall’altro i giocatori potevano ricevere i passaggi con maggiore facilità, trattenere il disco per quel secondo in più, scartare meglio i portieri e soprattutto muovere rapidamente il disco in modo tale da celare fino all’ultimo le proprie intenzioni.

I risultati non tardarono ad arrivare, un esempio su tutti: Vic Hadfield, ala dei New York Rangers, che in nove stagioni NHL non aveva mai superato quota 26 goals o 66 punti. Bene, nella stagione 1971-72, piegando di solo mezza inch la propria spatola, segnò 50 goals e totalizzò 106 punti.

Vic Hadfield
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Anche se nessuno sfruttò la sua curva come il pionere Hull che così dichiarava in un’intervista al Time Magazine nel 1969:

"Posso ricevere il disco e tirarlo tutto con un unico movimento, senza dare al portiere il tempo di capire se sto per tirare o meno. L’uncino aggancia il disco e io posso agire su di esso trattenendolo o rilasciandolo e riesco sempre a direzionarlo in base al modo in cui lo rilascio

Più di un portiere dell’epoca tirò un sospiro di sollievo quando Hull si limitava a segnargli senza staccargli la testa: infatti, grazie alla spatola curva, per Hull era un gioco da ragazzi piazzare il disco sotto la traversa, così, per la sicurezza dei portieri e dei fans accalcati dietro porta, la NHL decise di limitare la curvature delle spatole a un massimo di una inch. Era la stagione 1969-70 e quella successiva il limite venne ulteriormente dimezzato. E così è stato fino ad oggi, quando dopo 36 anni si è deciso di innalzare nuovamente il limite di un 50%.

QUESTIONE DI CURVA - seconda parte

L’influenza degli europei

Poiché l’International Ice Hockey Federation (IIHF) fissa a 1.5 centimetri (0.6 inch) la curva massima delle spatole, diversi giocatori di scuola europea sono cresciuti usando spatole che oltrepassano il limite NHL della mezza inch. Ne consegue che i giocatori europei nel corso degli anni sono stati i maggiori sostenitori di un aumento nella curvatura delle spatole.

Ilya Kovalchuk
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Non che esista una statistica ufficiale per l’infrazione comminata in caso di stecca illegale, ma state pur certi che se vi fosse gli europei nell’ultimo quarto di secolo la comanderebbero. Basti pensare a Ilya Kovalchuk degli Atlanta Thrashers, beccato in fragrante quattro volte nella sua carriera, o alla superstar ceca Jaromir Jagr dei New York Rangers che la scorsa stagione è stato pizzicato pensate un po’ ben 2 volte nel corso della stessa partita.

Jaromir Jagr
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Casi come questi non hanno fatto che rafforzare l’opinione comune che i giocatori europei siano i maggiori beneficiari delle nuove regole.

"I giocatori canadesi ed americani preferiscono i bastoni dritti” ha confermato Alexander Ovechkin fresco vincitore del Calder Trophy e attaccante dei Washington Capitals "Per quanto mi riguarda, più ho una spatola curva più riesco a tirare forte"

Alexander Ovechkin
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Le misurazioni dei bastoni che avvengono durante le partite sono innescate da una richiesta della squadra avversaria, che però ci pensa due volte prima di fare una tale segnalazione all’arbitro perchè sa che se la stecca incriminata non dovesse risultare illegale, sarebbero loro a ricevere una penalità minore. Così le eventuali segnalazioni vengono fatte solo in momenti cruciali e in conseguenza di ciò si assiste a una sorta di gatto che insegue il topo con i giocatori che ricorrono alle stecche illegali solo per alcuni cambi e poi tornano subito al bastone regolamentare prima che qualcuno possa accorgersene.

"Se vedete un giocatore che usa una stecca per il powerplay e poi cambia stecca…beh avete già capito” ha assicurato Lyle Odelein difensore di vecchia data che la passata stagione ha militato nei Pittsburgh Penguins.

Lyle Odelein a Columbus nella stagione 2000-2002
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Molti giocatori assicurano che non cambieranno stecca, soprattutto i veterani sembrano fermamente convinti di ciò, come Paul Kariya dei Nashville Predators che al quotidiano Toronto Globe and Mail ha dichiarato: "Uso la stessa curva da 12 anni e non ho intenzione di cambiarla proprio ora. Uso molto il tiro di rovescio e ho bisogno di avere il retro della spatola abbastanza dritto per fare passaggi e tirare di rovescio”.

Paul Kariya
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Diversi giocatori giovani, invece, si sono detti pronti e curiosi di sperimentare una curvatura maggiore della spatola, per ora però solo in allenamento, non in partita. Ma come abbiamo visto, la storia dell’hockey insegna e basterà che un Hull o un Mikita di turno mostrino di trarre concreti benefici dalle nuove curve che presto tanti altri giocatori, sia giovani sia veterani, seguiranno il loro esempio.

I portieri sono convinti che l’aumento della curvature dei bastoni gli renderà la vita più difficile ma, come ricorda il goalie di Carolina Cam Ward, non dimentichiamoci che “Se un giocatore gioca in NHL vuol dire che è già un ottimo giocatore. Una spatola più curva non è che ti permetterà di andare a giocare in NHL”.

Cam Ward
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