Maschere portieri NHL, Galleria fotografica

Di sicuro una delle cose che i giocatori di hockey invidiano ai portieri è la loro maschera, tutta aerografata e personalizzata. Ecco allora una carrellata delle maschere dei portieri NHL:

Kari Lehtonen | Atlanta Thrashers


Rick DiPietro | New York Islanders


Andrew Raycroft | Toronto Maple Leafs


Mike Smith | Dallas Stars


Marc-Andre Fleury | Pittsburgh Penguins


Ilya Bryzgalov | Anaheim Ducks


Wade Dubielewicz | New York Islanders


Martin Biron | Philadelphia Flyers


Mikael Tellqvist | Phoenix Coyotes


Cam Ward | Carolina Hurricanes


Evgeni Nabokov | San Jose Sharks


Roberto Luongo | Vancouver Canucks


Nikolai Khabibulin | Chicago Blackhawks


Ryan Miller | Buffalo Sabres


Marty Turco | Dallas Stars


Jean-Sebastien Giguere | Anaheim Ducks


Cristobal Huet | Montreal Canadiens


Manny Legace | St. Louis Blues


Chris Mason | Nashville Predators


Miikka Kiprusoff | Calgary Flames


Pascal Leclaire | Columbus Blue Jackets


Antero Niittymaki | Philadelphia Flyers


Peter Budaj | Colorado Avalanche


Dominik Hasek | Detroit Red Wings


Martin Brodeur | New Jersey Devils


Henrik Lundqvist | New York Rangers


Ray Emery | Ottawa Senators


Dan Cloutier | Los Angeles Kings


John Grahame | Carolina Hurricanes


Jaroslav Halak | Montreal Canadiens


Jose Theodore | Colorado Avalanche


Tim Thomas | Boston Bruins


Johan Hedberg | Atlanta Thrashers


Jason Bacashihua | St. Louis Blues


Olaf Kolzig | Washington Capitals


Marc Denis | Tampa Bay Lightning



E tu quale preferisci?

Dopo 15 anni di onorato servizio, il goalie dei New Jersey Devils Martin Brodeur ha mandato in pensione la sua maschera e scenderà sul ghiaccio per la stagione 2008-09 indossandone una nuova di pacca...



La maschera si caratterizza per il nuovo logo "MB30" creato accostando le iniziali di Brodeur con il numero di maglia che indossa fin dalla sua stagione di esordio. Immancabile la tradizionale codina da diavolo di New Jersey, che spunta dall'estremità inferiore del "3".



"Penso che sia difficile da notare", ha commentato Brodeur. "E' lo stesso schema di colori della maschera precedente, quindi per chi la vede di fronte non cambia molto. Si noterà invece di più per chi guarda dall'alto e nelle riprese televisive".



L'idea del nuovo luogo è nata l'estate appena conclusasi, quando Brodeur stava organizzando un torneo di golf per beneficenza e si è rivolto a un grafico del suo paese natio, Patrick Chartrand, che fino ad allora non aveva mai creato loghi sportivi e si è visto piombare nell'ufficio Brodeur, che su due piedi gli ha affidato il lavoro della sua vita.

Patrick Chartrand


"Martin è stato molto contento del risultato finale", spiega il grafico. "Così ha deciso di utilizzare il logo anche al di fuori del torneo e addirittura di inserirlo sulla nuova maschera".

Non solo, perché "MB30" sarà anche il motivo portante del nuovissimo sito web MARTINBRODEUR30, che sarà navigabile a partire da domani, in concomitanza con la prima partita stagionale dei Devils.



Il logo è poi stato areografato sulla maschera da una professionista del settore, Sylvie Poitras, che ha già collaborato con diversi portieri NHL e che è stata ingaggiata direttamente dalla Reebok.

Sylvie Poitras


"Di solito abbiamo 3 o 4 artisti che si occupano di areografare le maschere", spiega J.C. Bergeron, direttore della divisione portieri della Reebok. "E' un piccolo team di persone perché vogliamo essere sicuri della qualità finale del prodotto. Sylvie è una new entry che ci ha subito colpito per la sua bravura, così abbiamo deciso di affidarle il lavoro per Marty e penso che il risultato sia ottimo".

Le fasi dell'areografatura












La realizzazione della maschera di Brodeur, come spiega la Poitras, ha richiesto molta più precisione dei lavori ai quali era abituata di solito, perché la grafica non permetteva un approccio "a mano libera". In tutto ci ha messo 20 ore di lavoro, una volta terminato il quale la maschera è tornata alla Reebok, dove gli sono state aggiunte la griglia e gli inserti protettivi identici a quelli usati fino ad ora da Brodeur.

"Marty è una persona molto semplice quando si parla di attrezzatura", spiega Bergeron. "Quindi non ha cambiato molto e praticamente possiamo dire che sta usando lo stesso prodotto di 10 anni fa. non è un tipo pignolo e non passa l'estate a testare le nuove attrezzature. Vuole solamente quello che aveva già, quindi quando decide di cambiare qualcosa è un evento".

Questa è solo la terza maschera che Brodeur indossa da quando nel 1991 i Devils lo prelevarono dai St. Hyacinthe Lasers (QMJHL) e nella stagione da rookie indossò una semplicissima maschera rossa e verde con una striscia bianca laterale.



Quando due anni dopo (stagione 1993-94) Brodeur venne richiamato in NHL, esordì con la maschera disegnata da Michel Lefebvre che in tutti questi anni è diventata un vero e proprio simbolo di questo goalie accompagnandolo nelle sue 536 vittorie, 96 shutouts e 3 titoli Stanley Cup (1995, 2000 e 2003).



Intanto sulla nuova maschera di Brodeur è già stata inserita una scritta commemorativa per domani sera, perché Martin esordirà nella stagione 2008-09 subito con un record: sarà infatti la sua 14sima prima partita stagionale consecutiva, un record in casa Devils e anche in assoluto per un giocatore nello stesso club (primato scippato a Tony Esposito).

Il logo MB30 di per sè non è male, ma sul casco non mi piace un gran che.. Non è abbastanza nitido. Preferivo la pulizia e l'ormai storicità della maschera di prima.

I Tampa Bay Lightning hanno promosso la loro partita di ieri sera contro gli Atlanta Thrashers omaggiando chi acquistava un biglietto con un ingresso omaggio per assistere alla proiezione del nuovo film "Saw V", prodotto dal loro co-proprietario Oren Koules. Non solo, perché hanno realizzato per entrambi i loro portieri una maschera a tema, che verrà poi messa in vendita all'asta...

Maschera Olaf Kolzig


Maschera Mike Smith


A quanto pare ha portato bene, visto che finalmente i Bolts hanno vinto la loro prima partita della stagione!

La promozione di Saw V ha coinvolto anche Vincent Lecavalier...

Nuova maschera anche per Cam Ward dei Carolina Hurricanes:






Il tema dominante prende spunto da Cape Fear, celebre film di Martin Scorzese.

Molte di queste maschere vengono fatte dalla DAVEART una ditta specializzata in aerografie di qualsiasi genere, il proprietario di tutto ciò è David Gunnarsson, il quale ha iniziato la sua carriera a 13 anni con un calendario, per poi arrivare a padroneggiare tutte le tecniche dell'aerografia, ora è un artista di fama mondiale nel suo campo e lavora per ditte che realizzano i caschi ai portieri (ITECH e PROMASK specialmente) e per il TEAM RED BULL.

Ovviamente se qualcuno volesse una aerografia il problema non si porrebbe, David è pronto a soddisfare il bisogno di qualsiasi portiere e non solo..

QUI si trovano i due tipi di aerografia disponibili e il rispettivo prezzo.
mentre QUI si trova il form per l'ordine.

Edited by filippo87 - 7/2/2009, 15:54

Top 10 maschere NHL 1967-82

A partire dagli anni '70 in NHL si incominciarono a vedere maschere un po' di tutte le forme, che però erano ancora molto monotone nei colori, essendo quasi tutte bianche. Il primo ad uscire da questo seminato fu il goalie dei Boston Bruins Gerry Cheevers, che tempestò la sua maschera con cicatrici nere. E' lui che dobbiamo ringraziare se da allora altri portieri presero coraggio e iniziarono a colorare le loro maschere, fino ad arrivare alle complesse grafiche che fanno di questi equipaggiamenti protettivi delle vere opere d'arte. Ecco allora una Top 10 a scalare delle più belle maschere da goalie dell'era della prima espansione NHL...

10) Ken Dryden - Montreal Canadiens (1976-79)


Nel 1976, Dryden debuttò con una nuova maschera, che al centro raffigurava la sagoma del logo dei Canadiens inscritto in un cerchio rosso, a sua volta incorniciato da un cerchio blu più grande. Sullo sfondo bianco i due cerchi davano l'idea di un bersaglio, che invitava gli sniper dell'epoca a fare centro.

9) Wayne Stephenson - Philadelphia Flyers (1976-78)


In questa che è una delle tante maschere realizzate dall'artista canadese Greg Harrison, i due loghi dei Flyers erano posizionati su ciascun occhio in modo tale da dare l'idea di una mascherina da ladro posta sopra la maschera. Da allora fino i giorni nostri, Harrison è forse stato la persona che più ha influenzato l'evoluzione della grafica delle maschere.

8) John Davidson - New York Rangers (1976-83)


Anche nel design pulito di questa maschera, decorata semplicemente con tre linee curve rosse-bianche-blu e il logo dei Rangers, c'è lo zampino di Harrison.

7) Dan Bouchard - Atlanta Flames (1976-77)


Il look fiammeggiante di questa maschera non ha bisogno di commenti, però è curioso sapere che venne ideata da un pompiere di Ottawa con trascorsi da portiere, tale Jim Homuth.

6) Murray Bannerman - Chicago Blackhawks (1980-85)


Questa maschera in stile kabuki, che richiama cioè le maschere tradizionali del teatro giapponese, il tutto contornato da un logo tridimensionale dei Blackhawks, deve aver impaurito più di un attaccante.

5) Gary Simmons - California Golden Seals (1974-76)


Visto che siamo in trepidante attesa dell'uscita nelle sale cinematografiche del primo lungometraggio sui G.I. Joe, ecco la maschera di Simmons, che essendo stato soprannominato "Cobra", ha ben pensato di portare il suo alter ego animale sul ghiaccio.

4) Gilles Meloche - Cleveland Barons (1976-78)


Anche questa maschera dal gusto medioevale venne ideata da Harrison, che la creò appositamente per Meloche quando nel 1976 i suoi California Golden Seals si trasferirono in Ohio assumendo il nome di Barons.

3) Gary Bromley - Vancouver Canucks (1980-81)


Questa maschera davvero impressionante e paurosa venne pensata per Bromley che sui ghiacci NHL era noto come "Bones" (ossa) per via del suo esile fisico (5-10 di altezza per 160 pound). Nella placca posteriore della maschera il nickname era scritto con caratteri composti da ossa.

2) Gerry Cheevers - Boston Bruins (1970-80)


In qualità di precursore della decorazione delle maschere, Cheevers non poteva che occupare una delle posizioni più prestigiose di questa classifica, anche perché la sua maschera con le cicatrici rimane una delle più particolari della storia NHL. Tutto iniziò quando il preparatore dei Bruins, John "Frosty" Forristall, su richiesta di Cheevers, disegnò una cicatrice nera proprio dove un disco lo aveva colpito durante un allenamento. Da allora una cicatrice venne aggiunta ogni volta che un dosco colpiva Cheevers al volto.

1) Gilles Gratton - New York Rangers (1976-77)


Ad occupare il primo gradino della top 10 è ancora una volta un'opera di Harrison, che creò questa maschera con il volto di leone per Gratton, che credeva fermamente nell'astrologia e di segno zodiacale aveva proprio quello del reale felino. Addirittura una partita Gratton comunicò al suo coach che non avrebbe potuto giocare perché le stelle erano a lui avverse...immaginate la faccia dell'allenatore!

Top 10 maschere NHL anni '90

10) Mike Dunham - New Jersey Devils (1996-98)


Nella sua maschera Dunham volle rendere omaggio alla mascotte di New Jersey, un diavolo dagli occhi verdi, denti aguzzi e lingua biforcuta.

9) John Vanbiesbrouck - New York Rangers (1992-93)


Quando si è soprannominati "Beezer" e si gioca a New York, cosa ci può essere di meglio che decorare la propria maschera con un ape che svolazza tra i grattacieli della Grande Mela? Nonostante abbia giocato 9 anni con i Rangers, Vanbiesbrouck sfoggiò questa maschera solo nella sua ultima stagione. Invece l'armadillo ritratto all'altezza del mento è la firma di Don Straus, l'artista della Armadilla Mask che ha areografato la maschera.

8) Ken Wregget - Pittsburgh Penguins (1995)


Giocando nei Penguins Wregget decorò la sua maschera con "Pinguino", il personaggio di Batman Returns interpretato da Danny DeVito. Però la indossò solo un paio di volte ed ora fa mostra di sé all'ingresso della Hokey Hall of Fame di Toronto.

7) Curtis Joseph - St. Louis Blues (1995)


Joseph era uno dei portieri più riconoscibili sui ghiacci NHL quando indossava questa maschera raffigurante un cane rabbioso, ispirato al romanzo di Stephen King "Cujo," che poi divenne pure il suo soprannome, anche perché era la risultante dell'unione delle sue iniziali (CUrtis + JOseph). Negli anni successivi Joseph riprese e sviluppò ulteriormente questo tema, ma quella indossata per i Blues rimane la maschera originale.

6) Ed Belfour - Chicago Blackhawks (1989-97)


Lungo tutta la sua carriera Belfour ha sempre indossato maschere con un'aquila e a chi gli chiedeva perché proprio un'aquila, Ed rispondeva: "E' un animale dalla forte personalità che rappresenta l'individualità, la leadership, la sicurezza di sé. La sua aggressività e il suo essere un cacciatore è un qualcosa che ammiro, così quando mi sono trovato a dover decidere come decorare la mia maschera, la scelta dell'aquila è stata naturale". Sul mento il logo della fondazione "Make-a-Wish", alle cui iniziative Belfour partecipa assiduamente.

5) Blaine Lacher - Boston Bruins (1994-96)


La carriera NHL di Lacher sarà anche stata breve, a differenza del nickname che gli venne appioppato: "Lacher Blocker", poi mutato in "Locks" (scritto sul mento) e "The Lach Net Monster" (di qui la raffigurazione del simil mostro di Loch Ness).

4) Corey Hirsch - Vancouver Canucks (1995-96)


Con la sagoma di Alfred Hitchcock e il Bates Motel dal film Psycho areografati sulla maschera, Hirsch non fece nulla per nascondere il suo debole per il re della suspense.

3) Andy Moog - Boston Bruins (1991-93)


Quest'orso inferocito ha fatto della maschera di Moog una delle più minacciose di sempre, che per tipologia di rappresentazione ha tratto ispirazione dalla sopraccitata di Cujo.

2) Trevor Kidd - Calgary Flames (1992-97)


ci sono due cose per cui "Kidder" è passato alla storia: essere stato il primo portiere ad essere draftato nel 1990 (11sima scelta assoluta), seguito a ruota dal collega Martin Brodeur (20sima scelta); l'altra è questa maschera, che con il suo dragone fiammeggiante è stata una delle più belle del decennio. Ideale per uno che giocava nei Flames!

1) Brian Hayward - San Jose Sharks (1991-93)


Hayward era tra i pali di San José quando gli Sharks vinsero la loro prima partita in NHL, ma tutti lo ricordano per questa maschera che dava l'impressione che uno squalo lo avesse letteralmente inghiottito. Il tutto grazie al lavoro di Straus della Armadilla Mask. Una tipologia di decorazione tra le più imitate.

Khabibulin onora Fuhr

Per affrontare al meglio la sua nuova avventura con gli Edmonton Oilers (a cui è approdato da free agent lo scorso luglio con un contratto quadriennale da 15 milioni di $), Nikolai Khabibulin si è dotato di una nuova maschera la cui decorazione onora Grant Fuhr, miglior goalie nella storia degli Oilers.



La maschera è stata realizzata dall'artista Ray Bishop della BISHOP DESIGN, che in passato aveva già lavorato con Dominik Hasek, Ryan Miller e Manny Legace.

Varlamov presidenziale

Semyon Varlamov, goalie dei Washington Capitals, per la stagione sfoggerà questa maschera che ritrae, i presidenti Abe Lincoln e George Washington con indosso rispettivamente la divisa rossa e bianca dei Capitals...




La parte superiore, invece, presenta una riproduzione della Dichiarazione di Indipendenza, con tanto di prime righe riportate paro paro, anche se non penso che alla fine dell'originale comparisse la scritta "BAUER".



Sul mento il proprio nickname scritto su un papiro srotolato. Sul retro, infine, troviamo il Sigillo Presidenziale, con lo stemma familiare della famiglia Leonhardt e il numero romano XXX a richiamare il numero 30 della sua maglia.

Pur rimanendo fedele al suo super eroe preferito, il goalie dei New York Rangers ha aggiornato il look della sua maschera

Vota la maschera + bella

Gli amanti di questa discussione saranno felici di sapere che su TSN.ca è stato indetto un FOTO-SONDAGGIONE per decretare la maschera più bella della National Hockey League. In rappresentanza di ciascuna squadra è stato scelto un portiere, le foto sono state raccolte in una pratica galleria con tanto di descrizione di ciascun tema decorativo.

Io ho votato quella di Scott Clemensen dei Florida Panthers: